Il giorno 8 agosto 2008 è morto nella sua abitazione romana, dopo una lunghissima malattia, Antonio Gava. Molti ricordano la sua figura di responsabile politico, uomo di spicco della DC. Fu un personaggio che ha movimentato le pagine dei giornali per moltissimi anni a vario titolo. Nacque a Castellammare di Stabia il 30 luglio del 1930; avvocato, professore, uomo soprattutto rivolto alla politica attiva; aveva voluto seguire la strada tracciata dal padre Silvio, anche lui uomo di grande rilievo della politica italiana tra gli anni ‘50 e ’60 (tredici volte ministro). Antonio Gava, stesso fu ministro per sette volte sotto vari dicasteri e per tre legislature coprì la carica di Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, se ben ricordiamo. L’unica particolarità però che desideriamo qui sottolineare è che fu un appassionato radioamatore e collega di frequenza con il nominativo di I8XNG. Francesco Silvi IKØRKS che lo incontrò occasionalmente in un curioso frangente, lo ricorda a testimonianza della sua reale passione radiantistica.
“A viale America nel quartiere Eur di Roma, al Ministero P&T, Antonio Gava era noto ai dipendenti proprio per le sue conoscenze di base e non disdegnava di seguire personalmente anche gli aspetti tecnici, in virtù delle sue esperienze nel settore della Radiofrequenza.
Un giorno di diversi anni fa, ebbi modo di incontrarlo in un curioso frangente proprio sul terrazzo di quel grande edificio  di viale America. Io in quel tempo mi interessavo di catering e con i miei colleghi di lavoro stavo scaricando, in una calda mattinata, merce di rifornimento per la mensa. Mi trovavo a passare, con la mia candida e vistosa divisa bianca di ristorazione sulle ampie terrazze del palazzo, quando la mia attenzione fu attirata da un gruppo di persone, che stavano evidentemente sperimentando qualcosa accanto ad una antenna. Mi avvicinai, mi informai e mi dissero che si stavano interessando di trasmissioni dati su microonde. Mentre parlavo con uno dei tecnici mi accorsi della presenza dello stesso ministro Gava. Non mi ero avveduto subito della sua presenza per il suo atteggiamento davvero informale. In effetti non mi ero avveduto, neppure della sua scorta che mi aveva prontamente “bloccato” e fu lui stesso, il ministro, che tranquillizzò gli agenti. Si era slacciato la cravata, si era tolto la giacca che teneva accavallata sul braccio ripiegato. Aveva abbandonato la sua figura di ministro e stava seguendo, incuriosito ed interessato, la sperimentazione. Io con una curiosa giacca da lavoro e lui scamiciato per il caldo, ma in fondo vicini perché accomunati dalla stessa passione per la radio ”
5/9 Antonio. 73 dai colleghi della sezione di Roma

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