Sistemi di antenna: avvicinarsi all’impossibile!

In vista dei prossimi impegni in contest, vi invito a riflettere sulle esperienze che si possono fare in tali occasioni raccontandovi quanto ci è capitato durante la nostra partecipazione come IQ0RM al CQWWDX in CW di fine novembre 2014.
E’ risaputo che in ogni stazione radioamatoriale, ma non solo in queste, il sistema di antenne è l’elemento determinante per ottenere dei buoni risultati: ancor più nei contest, i QSO vanno realizzati sfruttando ogni possibilità dataci dalle mutevoli condizioni di propagazione e per questo le antenne sono le nostre ‘armi’, strumenti da scegliere con cura per raggiungere i nostri obbiettivi.


Quando il desiderio di partecipare è più grande delle limitazioni imposte da un QTH cittadino, ci si deve impegnare a fondo con entusiasmo per compensare le ridotte prestazioni dei sistemi di antenna possibili. E’ questo il caso del team di IQ0RM al CQWWDX-CW 2014, dato che le operazioni si sono svolte con solo tre semplici antenne, windom FD4, Direttiva Agrimpex e verticale h.m., che non sono certo il massimo per tali competizioni. Questo sistema di antenne, realizzato ormai da diversi anni sulla sommità di un edificio cittadino, è forse migliore di altri in ambito urbano ma non è certo comparabile ad un parco antenne con dipoli e direttive su alti tralicci posizionato in campagna.
Il sistema usato ha l’unico pregio di offrire almeno due possibilità per ogni banda, secondo il seguente schema:
Windom FD4                 80m     40m     20m     ——    10m
Verticale h.m.               80m     40m     ——     15m    10m
Direttiva Agrimpex      ——     ——     20m     15m    10m
e tali alternative sono state utili sia per adattarsi al variare della propagazione sia per consentire alle due postazioni radio (runner e multiplier) di avere sempre una scelta. A tale proposito possiamo dire che se da un lato il necessario inserimento dei filtri di banda, ben realizzati da Giovanni TWN, ha avuto successo, dall’altro la commutazione delle antenne è stata gestita manualmente e questo ha richiesto molta attenzione per evitare errori: la prossima volta sarà meglio predisporre un box automatizzato, magari con i filtri già in linea.
Un discorso a parte va fatto per la banda dei 160m per la quale è quasi impossibile avere in città un’antenna efficiente. L’idea maturata negli ultimi mesi era stata quella di installare un dipolo sfruttando la particolare posizione del QTH, posto in alto all’angolo del palazzo alla cui base è situata un’ampia area verde alberata, secondo lo schema mostrato nel disegno allegato.

Posizione dipolo x 160m

Posizione dipolo x 160m

A causa degli impegni dei componenti del team, solo nel venerdì pomeriggio precedente all’inizio del contest, con l’intervento di Giordano IK0XFD e di Gianluca IK0SME, si è potuto iniziare la posa del braccio obliquo del dipolo, organizzando il lancio di un filo pilota di nylon, che consentisse di superare gli alberi e la fitta vegetazione a terra, con utilizzo di una buona fionda che nelle prove preliminari si è dimostrata capace di spedire un peso in prossimità del previsto punto di arrivo. Per lo srotolamento del filo non è stato possibile utilizzare la bobina stessa da 100m, in quanto, pur libera di ruotare, frenava troppo lo strappo iniziale del lancio: cosa risolta stendendo la prima parte del filo per circa 40 metri liberamente a terra (camminamento lungo il cornicione) e in verticale oltre il cornicione stesso. Dopo alcune prove, il lancio del piombo, posto al capo del filo, è avvenuto regolarmente ma purtroppo il punto di arrivo è capitato proprio ove la vegetazione era più fitta e non è stato possibile recuperare il peso/filo in tempo utile per posizionare il dipolo: il tempo inclemente e il sopraggiungere dell’oscurità ci hanno così impedito di avere un’antenna per i 160m nella prima notte di contest. L’indomani, non volendo rinunciare a questa banda, si è provata l’installazione più semplice di un’antenna già disponibile, una verticale di circa 10m su canna da pesca e accordatore remoto SGS 237. Cercare di far risuonare questa configurazione sui 160m è stato vano, nonostante le varie modifiche e i radiali provati fino all’imbrunire di sabato.
Dopo che anche la seconda notte è passata senza poter utilizzare i 160m, domenica si sono preparati altri materiali per installare una verticale e radiali più grandi: sempre con il SGS 237 ma utilizzando una canna VTR telescopica da 12m fissata al tratto terminale del palo telescopico di 7m (che avrebbe dovuto sostenere il centrale del dipolo dei 160m), per uno sviluppo verticale totale di 18m fino all’accordatore. Con il contributo di due radiali da 20m (uno posto in orizzontale e l’altro pendente in verticale fuori del terrazzo) e di una bella connessione alla ringhiera lunga 11m, siamo riusciti finalmente ad avere un buon accordo su 1.84 MHz.

Verticale x 160m

Ma la storia non finì così: alle 22 circa sentiamo un forte colpo provenire dal terrazzo e scopriamo che a causa del forte vento e della troppo veloce installazione, l’intera canna in VTR è scesa giù per 4-5m lungo il palo al quale era fissata e il filo si è ammassato sul pavimento. Vista l’ora tarda, il buio e la pioggerella incessante, non si è potuto far molto e quel tratto di filo, ormai eccedente, è stato disposto ad S appoggiato sopra delle piante e vasi presenti nel terrazzo. Rientrati nello shack, siamo rimasti tutti sorpresi quando abbiamo constatato che il SGS 237 riusciva ancora a trovare un accordo in banda 160m.

Visti i risultati, più di 2’700 QSO e 2’500’000 punti, possiamo dire che stavolta, pur disponendo di un parco antenne modesto, siamo riusciti a competere con delle vere stazioni da contest, compensando l’handicap con la bravura degli operatori. Inoltre in poco più di un’ora, l’ultima del contest, siamo riusciti a fare anche 32 QSO in 160m con una improbabile antenna e 100 Wout.
A volte anche quello che sembra impossibile si realizza, basta crederci e volerlo!

73 da Giovanni GTA

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