Ricordiamo a tutti gli interessati che lunedì 16 sarà la volta del CHIAMAROMA in 40 e 80 metri.
La teoria ci dice che con antenne NVIS come un dipolo sistemato a 0,2 lunghezze d’onda da terra i collegamenti dovrebbero essere fattbili: i fatti lo dimostreranno?
Ecco finalmente i numeri.
La partecipazione è stata su livelli analoghi alla prima serata, anche se abbiamo assistito a un certo ricambio nei partecipanti.
Ecco una prima mappatura dei collegamenti.
Le cartine sono ancora soggette a modifiche a mano a mano che imparo ad usare le API di Google Maps.
Ogni stazione è stata mappata al centro dell’area del proprio CAP e non all’indirizzo di casa.
Nel caso di più stazioni nello stesso CAP, i segnaposto appaiono sovrapposti: spero di trovare il modo riuscire per dividerli.
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Stefano IZ0MJE
La prima serata del CHIAMAROMA ha visto 25 stazioni in aria, anche se solo la metà ha inviato i log per completare la documentazione.
Come effetto combinato del tempo trascorso in radio e della fattibilità del collegamento dal punto di vista tecnico, nessuno è riuscito a collegare tutti i corrispondenti, arrivando al massimo al 72% in 144 e 82% in 432.
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Nonostante la concomitanza con una partita di calcio importante, la prima serata di CHIAMAROMA ha visto una buona partecipazione. Le due frequenze monitor spesso sono state impegnate da stazioni in coda per effettuare collegamenti con i tutti i presenti.
Se diversi colleghi hanno operato in condizioni improvvisate, altri si sono dati da fare in portatile, con IU0FBK Marco attivo da ben tre zone diverse o la Sezione ARI di Ostia in aria con il nominativo IQ0OS e impianto campale di un certo impegno.
Domani inizia il nostro esperimento.
Qui potete trovare la presentazione dello scorso 3 Febbraio
Gabriele IZ5HQB a messo a disposizione una nuova versione del log che consente di raccogliere correttamente anche il numero progressivo.
Per renderlo operativo:
A domani tutti in aria!
CHIAMAROMA è un esperimento collettivo di comunicazione a breve raggio volto a verificare l’efficacia e la praticabilità dei collegamenti sulle diverse bande comunemente accessibili.
L’attività consiste nell’effettuare collegamenti locali, a bassa potenza, su tutte le bande dai 160 metri ai 70 centimetri.
Finalità dell’esperimento:
